STORIA ANTICA

Lo sviluppo economico nelle prime civiltà

1)    LA COMPARSA DELL’UOMO

L’uomo comparve sulla terra ben 2 milioni di anni fa (anche se di recente, in Kenya, sono stati ritrovati resti di esseri umani, fatti risalire ad almeno 20 milioni di anni addietro).

Per i primi 1.900.000 anni, l’uomo utilizzò  solamente grossolani arnesi manuali come: clave, accette, raschietti fatti di legno, pietra o osso.

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2)    L’ECONOMIA E LA NASCITA DELLA CIVILTÀ

Con lo scioglimento degli ultimi ghiacciai continentali, circa 10/12  mila anni fa, si inaugurò un periodo di importanti cambiamenti geografici e climatici. Le innovazioni più importanti furono l’invenzione dell’agricoltura e l’addomesticamento degli animali.

Il significato di questo sviluppo per la storia umana fu qualcosa di straordinario, infatti per la prima volta vennero costruiti insediamenti più o meno permanenti.

La caccia e l’agricoltura rimasero per molto tempo attività complementari, ma man mano che l’agricoltura divenne più efficiente si riduceva l’importanza della caccia.

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Anche la metallurgia è nata in maniera simile; sebbene siano stati ritrovati degli oggetti d’oro e di rame risalenti al VI millennio, la produzione di rame non iniziò prima del V, IV secolo, mentre quella del bronzo avvenne addirittura dopo.

Lo sviluppo di nuove figure professionali, come quella del vasaio, richiedevano qualche forma di scambio o di commercio.

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Infatti sappiamo che le prime forme di commercio erano state praticate sia nel tardo paleolitico che all’inizio del neolitico; purtroppo le scarse informazioni in nostro possesso non ci permettono di individuare chi siano stati gli “attori” di questo commercio. Dopo la nascita delle città stato e degli imperi, il commercio venne affidato a spedizioni organizzate.

L’invenzione dell’agricoltura ha come principale conseguenza la maggiore capacità di determinate regioni di sostenere le rispettive popolazioni. L’agricoltura raggiunse intorno al 4000 a.C. la Valle del Nilo per poi proseguire il suo sviluppo nella Valle dell’Indo, nella Valle del Danubio, nel Mediterraneo occidentale e nella Russia meridionale. Ovviamente a seconda del clima e delle differenze naturali, di queste zone vi furono delle continue innovazioni in campo agricolo.

Prima del 4500 a.C. la Mesopotamia, una “lingua” di terra tra il Tigri e l’Eufrate, era molto meno abitata delle altre regioni del Medio e Vicino Oriente. Quest’area divenne la culla della prima grande civiltà della storia, quella Sumerica. Il principale motivo economico che sta alla base dello sviluppo di questa prima grande civiltà è sicuramente la sua agricoltura altamente produttiva. L’invenzione della scrittura  è il più grande contributo dei Sumeri alle civiltà delle epoche successive. La civiltà Mesopotamica si diffuse dapprima verso Nord o in Akkad, il cui centro principale era Babilonia e successivamente verso le vallate del Tigri e l’Eufrate. Con le loro spedizioni commerciali alla ricerca di materie prime, le città-stato mesopotamiche stimolarono la crescita delle nascenti civiltà dell’Egitto, del Mediterraneo orientale e dell’Anatolia. Grazie all’impulso della società  Mesopotamica l’Egitto, a metà  del terzo millennio, raggiunse un elevato grado di splendore.

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3)    LE FONDAMENTA ECONOMICHE DELL’IMPERO

La struttura sociale dei villaggi contadini del neolitico, prima della nascita delle grandi civiltà urbane era semplice e uniforme. Esisteva la proprietà privata ma solo per materiale ornamentale, utensili o armi, ma la terra e il bestiame erano probabilmente di proprietà collettiva; inoltre nessuno in questi villaggi assumeva un ruolo di ”leader” con conseguente trattamento privilegiato.

Nelle prime città Sumeriche, la struttura sociale invece era gerarchica. Il 90% della popolazione viveva in condizioni di schiavitù. La terra apparteneva ad esempio al Tempio ed era amministrata dai rappresentati di Dio, i sacerdoti.

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Man mano che le città-stato si sviluppavano l’una vicino all’altra, aumentarono i motivi di conflitto e di conquista sui confini e sul diritto di attingere acqua. Non vi sono solo motivi economici alla base di queste lotte, ben presto i motivi economici  cessarono e subentrarono i desideri di grandezza. Ricordiamo ad esempio Sargon il Grande che portò tutte le città-stato  sumeriche sotto la guida di un’unica amministrazione.

Nonostante la quasi stagnazione tecnologica, i risultati economici degli antichi imperi furono notevoli.

 

FONTE: R. Cameron,L. Neal, Storia economica del mondo, dalla preistoria al XVII secolo, Il Mulino

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