LETTERATURA LATINA

La vecchiaia è un grande male?

La vecchiaia è forse uno dei maggiori nemici dell’uomo? Secondo la visione di Catullo, di cui leggiamo nel carme V, i “vecchi” sono decisamente “brontoloni” e non capiscono l’amore:

  1. Vìvamùs, mea Lèsbia, àtque amèmus,
  2. rùmorèsque senùm sevèriòrum
  3. òmnes ùnius aèstimèmus àssis
  4. Viviamo, mia Lesbia, e amiamo
  5. e le chiacchiere dei vecchi troppo severi
  6. consideriamole tutte soltanto moneta senza valore

Cicerone, nel suo trattato “De senectute”, sembra operare una sorta di apologia della vecchiaia, affermando che in fondo se si è vissuto in modo proficuo il tempo precedente, la vecchiaia è una stagione con tanti aspetti positivi. Infatti la persona anziana non avrà più il vigore fisico del giovane, ma per la sua esperienza e saggezza sarà comunque oggetto di stima. Inoltre chi opera in modo zelante e alacre durante tutta la vita raggiunge in età anziana una posizione sociale piuttosto onorevole.

Cicerone ci ricorda inoltre quanto la vecchiaia contasse per un popolo di grande tradizione come quello spartano, che non dimenticava di dimostrare il proprio rispetto agli anziani.

La vecchiaia non impedisce certo di godere di alcuni passatempi ed attività che rinfrancano lo spirito, tra queste l’agricoltura:

Quid de pratorum viriditate aut arborum ordinibus aut vinearum olivetorumve specie plura dicam? Brevi praecidam: agro bene culto nihil potest esse nec usu uberius nec specie ornatius; ad quem fruendum non modo non retardat, verum etiam invitat atque adlectat senectus. [De senectute, 57]

E dovrei ricordare ancora il verde dei prati, le file degli alberi, la bellezza delle vigne o degli oliveti? Taglierò corto: niente può essere più ricco di profitto o più bello a vedersi di un campo ben coltivato. E a goderne, la vecchiaia non solo non è un ostacolo, ma anzi uno stimolo e un incitamento. [De senectute, 57]

Non è inoltre un difetto dell’età essere brontoloni, ma è proprio del carattere. Infatti Cicerone ci dice che come non tutti i vini, non tutti i caratteri inacidiscono col tempo.

Inoltre riguardo la morte, il filosofo ci dice che va disprezzata: se porta all’annientamento dell’anima non va tenuta in nessun conto, mentre se conduce l’anima in un luogo di vita eterna allora va addirittura desiderata. Inoltre la morte non è un capo d’accusa della vecchiaia, ma può riguardare purtroppo anche l’età giovanile.

E voi che cosa pensate della vecchiaia?